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CONNESSIONI A DISTANZA

Noi esseri umani siamo meravigliosamente “programmati” per sopravvivere. Nel corso della filogenesi, il nostro sistema nervoso centrale e periferico, la nostra mente e il nostro corpo hanno selezionato e “messo a punto” sistemi e strategie stupefacenti per garantirci adattamento e sopravvivenza.

In ogni momento della nostra vita il nostro cervello legge gli indizi ambientali per verificare la sicurezza dell’ambiente, l’assenza di pericoli. Questo processo definito  neurocezione, opera al di fuori della nostra consapevolezza, in modo automatico, e ci permette di valutare il rischio presente nelle situazioni in cui ci troviamo. In altre parole, il nostro cervello è programmato per rilevare la sicurezza o il pericolo nell’ambiente, senza che sia necessario un intervento cosciente da parte nostra.

Qualora il cervello dovesse rilevare la presenza di una minaccia, ecco che il nostro sistema nervoso autonomo attiva in modo automatico delle risposte difensive. 

In questo periodo, a seguito dell’emergenza da Coronavirus è, quindi, possibile che compaiano manifestazioni fisiche e fisiologiche quali palpitazioni, sensazione di mancanza di respiro, tremori, sudorazione, tensioni e vertigini. Facilmente possiamo avvertire una maggior irritabilità come anche difficoltà di concentrazione, confusione e disturbi del sonno. 

‼️ Queste sono reazioni NORMALI a un evento ANORMALE

 

L’isolamento a cui è necessario sottoporsi in questo momento è, in aggiunta, un’esperienza fortemente stressante per noi esseri umani. Alcune ricerche mostrano come l’isolamento sociale e le emozioni negative ad esso associate, attivino le stesse aree cerebrali del dolore fisico. Tutto ciò rafforza l’idea che gli esseri umani abbiano bisogno non solo di protezione fisica per sopravvivere, ma anche di connessioni profonde, che garantiscano il senso di sicurezza. 

Dentro di noi, dunque, esiste una parte del sistema nervoso messa lì dall’evoluzione all’unico scopo di connetterci con le altre persone. 

 

‼️ In tutto questo, c'è qualcosa di potente che possiamo fare tutti per tamponare l'effetto emotivo che induce lo stress dell’epidemia: ricordare che il distanziamento sociale non significa distanziamento emotivo. Stare a un metro di distanza non significa che non possiamo raggiungere gli altri con un sorriso, un cenno del capo o uno sguardo di comprensione.

Possiamo anche fare un uso potente del linguaggio del corpo, incluso lo sguardo sui nostri volti, il tono delle nostre voci e la postura dei nostri corpi. Queste modalità possono fornire messaggi ancora più potenti delle nostre parole, migliorando la nostra connessione reciproca e con i nostri figli.

 

 

Nei prossimi giorni, tieni a mente queste idee per tamponare gli effetti del distanziamento sociale:

 

✳️ Il rilassamento del tuo corpo è essenziale per la connessione con le altre persone!

I muscoli del nostro viso, del torace e della pancia sono l'hardware che influisce sulla nostra connessione con gli altri. Quando ci sentiamo al sicuro, i muscoli del torace e della pancia sono rilassati, lo scudo difensivo è abbassato e il nostro sistema è disponibile per la connessione. Se gestiamo bene pancia, petto e testa possiamo sorridere, esprimere le nostre emozioni, accogliere quelle degli altri e modulare meglio il tono della nostra voce, in modo da ristabilire, dentro di noi e dentro alle persone attorno a noi, il senso di connessione e sicurezza. 

 

✳️ Sii consapevole e attiva un atteggiamento non giudicante del tuo stato emotivo. Consentiti di percepire ciò che sta accadendo nel tuo corpo e nella tua mente, di rispettarlo e riconoscerlo. Metti la mano sul cuore (letteralmente o in senso figurato) e calmati come faresti con un bambino vulnerabile. Questo modo di riconoscere silenziosamente la propria vulnerabilità può aiutare a calmare il sistema nervoso. Questo è un modo per condividere la resilienza con gli altri.

✳️ Sii consapevole delle tue espressioni facciali. Sii compassionevolmente consapevole dei tuoi sentimenti, apri all'idea che non sei solo e che puoi connetterti con le persone attraverso un sorriso e uno sguardo attento. Gli esseri umani comunicano conforto attraverso le espressioni facciali.

 

✳️ Sii consapevole del tuo tono di voce. La nostra voce proietta il nostro stato emotivo. Quando siamo stressati, la nostra voce può diventare tesa, monotona o piatta. Le persona attorno a noi, e soprattutto i bambini, lo avvertono . Calma il tuo cuore e anche la tua voce si calmerà. A quel punto possiamo aiutare gli altri a tranquillizzarsi attraverso il nostro tono di voce.

 ✳️ Non sei in stand-by: Prenditi cura oggi del domani.Come staremo quando tutto questo sarà finito? È importante ricordare che la nostra salute va coltivata giorno per giorno. Infatti, anche se può sembrarci di essere in pausa non è proprio così. Sono cambiate le nostre abitudini e probabilmente si è modificata la nostra percezione rispetto a molte cose, ma il tempo non si è fermato! Non possiamo rimandare, dunque, il nostro benessere a dopo come se esso potesse ripartire da zero. Il modo in cui staremo una volta passata l’emergenza dipenderà da quanto ci siamo presi cura di noi ogni giorno. 

In questo moneto di difficoltà c'è la possibilità di effettuare le sedute via Skype o tramite video chiamata.

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